Giardini in leggerezza

Se esiste la linfa esiste un'anima verde, ne sono certa... e io non smetto mai di cercare quell'anima perché mi porta sollievo.

Questa è la vera magia che regala una pianta, che regala un giardino benvoluto: il sollievo.
 
Se esiste un'anima in ascolto, questa sarà in grado di riconoscere le sottili e vibranti forze delle piante, riuscendo a guardarle sempre con occhi benevoli. Se ne prenderà cura, lasciando loro i tempi dovuti all'adattamento, alla nuova terra, al clima, alla libertà...
 
I giardini nascono sempre da visioni,

l'uomo amorevole cerca di concretizzare quelle visioni e quando riesce nell'intento può dirsi tutt'uno con la terra, il sole, la pioggia e il vento. Così, la sera, con animo sereno potrà dire di aver contribuito a rendere materia ciò che prima era illusione e sogno.
 
Non esiste, invece, un giardino uguale ad un altro, poiché non esiste un essere umano identico ad un altro (per quanto simile) ed è giusto cercare e trovare le corrispondenze.
Il carattere, la forza e la fragilità appartengono a pieno titolo agli uomini, agli animali e alle piante,

gli uni sostengono gli altri,

quando non esistono forzature, quando esistono le corrispondenze.
 
Qui inizia il mio lavoro: ascoltare, dialogare, suggerire e ancora ascoltare in silenzio, dopo aver compreso e cercato ciò che meglio si addice al carattere della persona, ai suoi bisogni, alla ricerca di sollievo appunto, inizia il progetto. Il disegno, la visione, le mani che non temono di sporcarsi nella terra e la schiena che duole pur di mettere a confronto anima umana e anima verde.
 
Inizia tutto da qui e non dimentico mai di ricordare che il giardino è sempre in evoluzione...
 
Una pianta può essere adatta al mio essere*,

al mio sentire, ma assolutamente inadatta a chi mi sta vicino:

é Carattere appunto.
Da questo pensiero, da questa ricerca nascono i miei giardini.
Uno per ognuno.
 
Pazienza e dedizione faranno il resto.

(*) la Menta è la "mia" pianta: secondo la mitologia greca nacque dal "sacrificio" della ninfa Mintha, che tramutata in pianta per gelosia, ebbe come ultimo dono d'amore il profumo fresco e caratteristico che la contraddistingue.